Fui trovato fra tanti, ed ebbi in sorte
D’esporla altrui nella paterna lingua 530Pria d’ogni altro Toscan, come dettolla
Per entro a’ dotti suoi carmi robusti
Pria d’ogni altro Romano il gran Lucrezio.
Che se forse tu credi esserc’innanzi
State più volte le medesme cose, 535Che al presente ci son; ma che l’umana
Specie da grave incendio arsa perisse,
E ruinasse ogni città squassata
Da crudel terremoto, o troppo gonfj
Per pioggia assidua dal natio lor letto 540Uscissero i torrenti, e d’ogn’intorno
Sommergesser la terra, ed affogassero
Ogni uomo, ogni animal; tanto più vinto
T’è forza il confessar, che debbe al fine
La terra, e il ciel pur dissiparsi in tutto: 545Ch’ove da tali, e tanti morbi, e tanti
E sì fatti perigli il mondo fosse
Tentato, ivi eziandio, se causa alcuna
Più robusta l’urtasse, alte ruine
Mostreria di se stesso e strage, orrenda: 550Nè per altra cagion d’esser mortali
Pur ne sovvien, se non perchè soggetti
Siam tutti a’ mali stessi, onde natura
Già tolse ad un ad un gli altri di vita.
In oltre tutto quel, che dura eterno