Movimenti del ciel, che l’universo,
Che tanto è difettoso, esser non puote 315Per util nostro dagli Dei creato.
E pria, quanto del ciel copre, e circonda
La volubile forza, indi in gran parte
E da monti occupato, e da boscaglie,
Nidi di fere, e d’animai selvaggi, 320E da rupi scoscese, e da paludi
Vaste ingombrato, e da profondi abissi
Di mar, che largamente apre, e disgiunge
I confin della terra. Indi l’ardente
Zona, e la fredde a’ miseri mortali 325Tolte han quasi due parti. Or quel, che resta,
Di spine, e bronchi, e triboli coperto
Già fora, se dell’uom non l’impedisse
L’industria a gemer per la vita avvezza
Con gagliardo bidente, e con adunco 330Aratro a fender della terra il dorso.
Che se volgendo le feconde zolle
Co ’l vomere sossopra, e il suolo arando
Fertil non si rendesse, il gran, le biade
Mai per se non potrian nell’aure molli 335Sorgere: e nondimen cerche sovente
Con travaglio e fatica, allor che tutti
Già di fronde, e di fior a’ ornano i campi,
O da’ rai troppo caldi arse del sole
Sono, o da pioggia repentina oppresse,