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Lib. V. Fav. VII. 243

FAVOLA   VII.

Il Principe trombettiere.

CHi per lieve aura di se stesso prende
     Opinion, ch’oltre il dover lo estolle;
     Agevol fia che beffe e scherno incontri.
          * Fu in qualche pregio un Trombettier, di nome
     5Principe, del cui suono sul teatro,
     Frequente usar Batillo avea costume.
     Mentre in palco s’aggira (nè in quai giochi
     Ciò avvenne, mi sovvien) la manca coscia,
     Tal ei cadde, si ruppe immantinente,
     10Per cui due destri flauti infranti arrebbe.
     Fra dolenti querele, e grida, a mano
     Lo riportano a casa; indi a non molti
     Mesi, a guarir mentre incomincia; il volgo
     De’ spettator’, qual folle lor desio
     15E capriccioso il vuol, lo attende al ballo,
     Che dal suon di lui prendea vigore.
     Tal, che ampli giochi celebrar desia,
     Sa, che Principe è presso a risanarsi;
     Va, prega, ed offre, perchè almen la scena
     20Renda col suo comparir più lieta.
     Viene l’atteso giorno: ecco il teatro
     Fremer per lui: morto talun l’accerta;
     Ch’a momenti s’attende, altri assicura.