Repente in sen si pone, e fuor tramanda
Voce di Porco tal, che tutti induce
A pensare, che verro in seno asconda.
Ch’apra il mantel si grida. Ei l’apre, e nulla
Vi si scopre: d’applausi il ciel rimbomba.20
Vide il gioco un villan, e affè (soggiugne)
Costui non l’avrà vinta; e il dì vegnente,
Che molto meglio egli è per farlo, accerta.
Maggior fassi il concorso; prevenuto
È il volgo a favorir del primo il giuoco;25
Tal che al Villan per far scorno, s’asside.
Ecco entrambi: il Giullar primo grugnisce;
Suona a l’intorno il plauso, e un lieto viva.
Allor fingendo di coprir col manto
Un porcelletto, che di fatti avea,30
A lui strigne l’orecchia il Villan furbo,
E n’esprime dolenti, ed alte grida.
Che il Giullar molto meglio imita il verre,
E che l’altro si scacci, ognuno esclama.
Apre il seno il Villano, e mostra il porco.35
E sì additando de l’error la prova,
Ecco, dice, quai giudici voi sete.
IL POETA.
MOlto da dir mi rimarrebbe ancora:
Sì cotesta materia è ricca, e varia.