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230 Lib. IV. Fav. XXII. e XXIII.

FAVOLA   XXII.

Il Monte Partoriente.

VIcino a partorir, con alte grida,
     Tutto il mondo tenea sospeso un Monte.
     A la fin n’uscì un Topo. * A te lo scrissi,
     Da cui gran cose attendo, e nulla io veggio.


FAVOLA   XXIII.

La Formica e la Mosca.

FRa la Mosca era insorta, e la Formica,
     Chi di lor sovrastasse, acre contesa.
     Sì cominciò la Mosca: ed ancor osi
     Venir meco a tenzone? Allor che s’offre
     5Vittima a’ Dei, le viscere n’assaggio.
     Fra gli altari io dimoro; in capo a’ Regi
     Se m’è a grado, m’assido; e su i bei labbri
     De le caste matrone io m’intrattengo;
     Nulla fatico, ed il miglior mi godo.
     10Ch’hai tu di somiglievole, villana?
     Lo seder a la mensa de gli Dei
     Reca gloria, egli è ver; purchè ne sia
     Invitato, non già, se avuto a schifo.