205Posciachè irragionevole per certo
Non sembra l’affermar, che della mente
La natura, e ’l consiglio unir si possa
A qualunque materia; in quella stessa
Guisa che per lo ciel nascer le piante 210Non ponno, o dentro al mar sorger le nubi,
Nè spirto, e vita aver ne’ campi i pesci,
Nè da legno spicciar tepido sangue,
Nè mai succo spillar da pietra alpina.
Certo, ed acconcio è per natura il luogo, 215Ove crescan le cose, ove abbian vita.
Così dunque per sè l’alma, e la mente
Senza corpo già mai nascer non puote:
Nè dal sangue vagar lungi, e da’ nervi.
Poichè se ciò potesse, ella potrebbe 220Molto più facilmente o nella testa
Vivere o nelle spalle, o ne’ calcagni,
E nascer anche in qualsivoglia parte
Del corpo; e finalmente abitar sempre
Nell’uomo stesso, e nell’istesso albergo. 225Onde, poichè prefisso i corpi nostri
Han da natura, ed ordinato il luogo,
Ove distintamente e nasca, e cresca
La natura dell’animo, e dell’anima,
Tanto men ragionevole stimarsi 230Dee, ch’ella possa separata affatto
Dal corpo, e dalla forma d’animale