5A trar gli uomini in rete: la seconda
Sol’era a’ campi, e a filar lane intenta:
Bruttissima la terza, e bevitrce.
Erede fa la madre; ma con patto
Ch’il retaggio ugualmente a lor divida, 10Sì però, che di quel d’onde fien ricche,
Nulla resti in possesso, o in balìa loro.
Allor poscia ch’il tutto avran consunto,
Cento sesterzj paghino a la madre.
Già ne va piena Atene; in van la donna 15Più Giuristi ricerca; ch’a le figlie
Come possesso non provenga, o frutto
Da tal’Eredità, non v’ha chi intenda;
Nè come il prezzo sborsino, se nulla
Lor rimane. Assai tempo era già speso 20In fallaci ricerche: a sue ragioni
Cede la madre, e come sa, del vecchio
La mente adempie: femminili arredi
A la galante, e vesti, e lavatojo
D’argento, Eunuchi, e giovanetti imberbi: 25A l’altra campi, ville, armenti, e buoi,
E giumenti, ed aratri, ed operaj:
Cantina e botti di vin vecchio piene
A la terza destina, con polita
È ben acconcia casa, ed otri ameni. 30E suo pensier già ad eseguir s’accinge,
Ed il popol le applaude, che il desio