30Rattener il furor, ch’il cuor gl’ingombra,
S’accosta al letto, ed a tentone cerca,
S’alcuno vi dorme: allor ch’a certi crini
S’accorge, che v’è un uom, nulla avvertendo,
Purchè il dolor de l’onta, e l’ira sfoghi, 35Tutto al figlio nel petto il ferro immerge.
Portano intanto il lume; il figlio vede,
E la casta consorte ancor nel primo
Sonno involta, onde nulla udito avea.
Del suo delitto nel pensier raggira 40La giusta pena, e il ferro, di che armollo
Stolta credulitade, in se rivolge.
Accusata la moglie, a Roma è tratta
Al tribunal de i cento. Sua innocenza
Sembra oscurar l’eredità ch’ottenne. 45Ma chi quella difende, non consente
Che per sospizion si tragga a morte.
Ne l’ardua quistion sospesi i Giudici,
Pregano Augusto ch’ei, disciolto il nodo,
Porti a la fe del giuramento aita. 50Le tenebre ch’avea calunnia avvolte
Sgombrate, e il ver ne la sua fonte appreso:
Paghi (dice) il Liberto, che n’è autore,
La pena. L’empio e sposo e figlio uccise.
Merta pietà la Donna, e non gastigo. 55Che se i neri delitti avesse il vecchio
Sollecito ricerco, e la menzogna