10Fia dunque allor che tu a mie baje attenda,
Quando te da gli affari a se richiami
E moglie a casa, e amici; e il corpo stanco,
E la mente da mille cure oppressa
Giusto sollievo, e brieve ozio richiegga; 15Da cui più franco al primo oprar ritorni?
Altro impiego deh prendi, altri costumi,
Se de le Muse a’ liminari aspiri.
Io che pur nacqui su l’Aonio giogo,
U’ diè a la luce l’alma Dea Memnosine 20Di nove figlie il nobil Coro a Giove,
E chiara lode ottenni da tai studj,
Ove i natali in certa guisa io trassi;
Io cui brama d’aver unqua non prese,
Ne la sacra famiglia a stento, e appena, 25Mi veggio ammesso. E che avverrà a colui,
Che purchè a l’oro altro nuovo oro aggiunga,
Cui più del letterario acquisto apprezza,
Nulla cura il vegliar le notti intere?
Ma comunque sia questo, come a Priamo 30Disse Sinon, condotto a lui davanti,
Il terzo Libro de le mie Novelle,
Ove Esopo a seguir industre impresi,
Al merto ed onor tuo scrivo, e consagro,
Mel recherò, se il leggi, a gran ventura! 35Se no, diletto i posteri n’avranno.
Or brievemente qual’origin trasse