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Lib. II. Fav. VII. e VIII. 187

FAVOLA   VII.

I Muli, e i Ladroni.

GIvan due Muli di gran soma carchi
     Gravi di pubblico oro; ed ampie ceste
     Portava l’un; sacchi pien d’orzo l’altro.
     Superbo il primo per lo ricco peso
     5Scuotendo acuto campanel dal collo,
     Erta tien la cervice, ed orgogliosa;
     Dimesso l’altro, chetamente il segue.
     Quand’ecco i Ladri da gli agguati scagliansi
     Contro del Mulo altero, e ne la zuffa
     10In cui la ricca soma a lui s’invola,
     Soffrir più colpi a l’infelice è forza;
     Il vil peso de l’altro hanno in dispregio.
     Mentre il compagno de la sorte duolsi:
     A gran pro (dice l’altro) io fui negletto:
     15Nessun ferimmi, e intero l’orzo io serbo.
          * Sicure son le povere fortune,
     Son le opulente a gran perigli esposte.


FAVOLA   VIII.

Il Cervo, e i Buoi.

SCacciato fuor de’ folti boschi il Cervo,
     Da fiero cacciator che a morte il cerca,