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158 Lib. I Fav. I.


FAVOLA   I.

Il Lupo e l’Agnello.

A un rio medesmo, da la sete spinti,
     L’Agnello e ’l Lupo eran venuti. Il Lupo
     Al fonte più vicin; da lunge assai,
     Bevea l’Agnello; allor che ingorda fame
     5Punse il ladron a ricercar tal rissa.
     Perchè l’acqua, a lui dice, osi turbarmi?
     L’Agnel tremante: intorbidar poss’io
     L’onda, che dal tuo labbro al mio trascorre?
     Quegli vinto dal ver: ma tu soggiugne,
     10Fin da sei mesi con acerbi motti
     M’oltraggiasti: io non era allora nato,
     L’Agnel risponde: affè, riprende il Lupo,
     Che villania il padre tuo mi disse.
     Così l’addenta, e ne fa ingiusto scempio.
     15La favoletta per coloro è scritta,
     Che con falsi pretesti i buoni opprimono.


FAVOLA   II.

Le Rane, che chiedono un re.

Retta fiorìa da giuste leggi Atene:
     Allor che troppo libera licenza,