Secca su le nud’ossa, e quasi affatto
Nelle sordide piaghe omai sepolta. 1855Tutti al fin degli Dei gli eccelsi templi
Eran pieni di morti, e d’ogn’intorno
Di cadaveri onusti: i lor custodi
Fatti ’n van per pietà d’ospiti infermi
Gli avean refugio: e degli eterni, e santi 1860Numi la maestà, la veneranda
Religion quasi del tutto omai
S’era posta in non cale. Il duol presente
Superava il timor. Più non v’avea
Luogo l’antica usanza, onde quel pio 1865Popolo seppellir solennemente
Solea gli estinti: ognun confuso e mesto
S’avacciava all’impresa, e al suo consorte,
Come meglio potea, dava il sepolcro.
E molti ancor da subito accidente, 1870E da terribil povertà costretti
Per cose indegne: i consanguinei stessi
Ponean con alte spaventose strida
Su i roghi altrui, vi sopponean l’ardenti
Faci, e spesso fra lor gravi contese 1875Facean con molto sangue, anzi che privi
D’ufficio estremo abbandonare i corpi.