Troppo di viver desiosi, e troppo 1800Timidi di morir fuggian gl’infermi,
Di visitar negando i suoi più cari
Amici, anzi sovente empj aborrendo
La madre, il padre, la consorte, i figli,
Con morte infame abbandonati, e privi 1805D’ogni umano argumento, il fio dovuto
Pagavan poi di sì gran fallo; e quasi
Bestie a torme morian per poca cura.
Ma chi pronto accorrea per ajutarli,
Periva, o di contagio, o di soverchia 1810Fatica, a cui di sottoporsi astretto
Era dalla vergogna, e dalle voci
Lusinghiere degli egri, e di lamenti
Queruli miste. Di tal morte adunque
Morian tutti i migliori, e contrastando 1815Di seppellir negli altrui luoghi i proprj
Lor morti, dalle lagrime, e dal pianto
Tornavan stanchi a’ loro alberghi. In letto
Quindi giacea la maggior parte oppressa
Da mestizia, e dolor; nè si potea 1820Trovare in tempo tale, un che non fosse
Infermo, o morto, o in grave angoscia, o in pianto.
In oltre ogni pastore, ogni guardiano
D’armenti, e già con essi egri languiano
I nervuti bifolchi, e nell’anguste 1825Lor capanne stivati, e dall’orenda