Tutti a schiere morian. Primieramente 1665Essi avean d’un fervore acre infiammata
La testa, e gli occhi rosseggianti, e sparsi
Di sanguinosa luce. Entro le fauci
Colavan marcia, e da maligne, e tetre
Ulcere intorno assediato, e chiuso 1670Era il varco alla voce; e degli umani
Sensi, e segreti interprete la lingua
D’atro sangue piovea debilitata
Dal male, al moto grave, aspra a toccarsi.
Indi poichè ’l mortifero veleno 1675Sceso era al petto per le fauci, e giunto
All’affannato cor, tutti i vitali
Claustri allor vacillavano: un orrendo
Puzzo volgea fuor della bocca il fiato,
Similissimo a quel, che spira intorno 1680Da’ corrotti cadaveri: già tutte
Languian dell’alma, e della mente affatto
L’abbattute potenze, e sulla stessa
Soglia omai della morte il corpo infermo
Languiva anch’egli: un’ansiosa angoscia 1685Del male intollerabile compagna
Era, e misto co ’l gemito un lamento
Continuo, e spesso un singhiozzar dirotto
Notte, e dì senza requie, a ritirarsi
Sforzando i nervi, e le convulse membra, 1690Sciogliea dal corpo i travagliati spirti