Forte è commosso, e nel diurno lume
Dal suo tremulo foco è rarefatto;
E quinci avvien, che quanti egli d’ardore
Semi ’n grembo ascondea, tutti abbandoni: 1290Qual sovente anche il gel, che in se contiene,
Muta, e il ghiaccio dissolve, e i nodi allenta.
Freddo ancora è quel fonte, ove posata
La stoppa, in un balen concetto il foco
Vibra splendide fiamme a se d’intorno; 1295E le pingui facelle anch’esse accese
Dalla stessa cagion per l’onde a nuoto
Corron, dovunque le sospinge il vento:
Perchè nell’acque sue molti principj
Son certamente di vapori, e forza 1300È, che da quella terra in sin dal fondo
Sorgan per tutto il fonte, e spirin fuori
Nell’aure uscendo delle fiamme i semi;
Non sì vivi però, che riscaldare
Possan nel moto lor l’acque del fonte. 1305In oltre un cotal impeto gli astringe
Sparsi a salir rapidamente in aria
Per l’acque, e quivi unirsi; in quella stessa
Guisa, che d’acqua dolce in mare un fonte
Spira, che scaturisce, e a se d’intorno 1310Le salse onde rimove. Anz’in molti altri
Paesi il vasto pelago opportuno
A i nocchier sitibondi util comparte,