Conciossiachè nel mondo alcune cose
Trovansi, delle quali addur non basta 1045Una sola cagion; ma molte, ond’una
Nondimen sia la vera: in quella guisa
Stessa, che se da lungi un corpo esangue
Scorgi d’un uom, che tu m’adduca è forza
Di sua morte ogni causa, acciò compresa 1050Sia quell’una fra lor, che nè di ferro
Troverai, che perisse, o di tropp’aspro
Freddo, o di morbo, o di velen; ma solo
Potrai dir, ch’una cosa di tal sorta
L’ancise. Il contar poi, qual ella fosse 1055Tocca de’ curiosi spettatori
Al volgo. Or così dunque a me conviene
Far di molte altre cose il somigliante.
Cresce il Nilo l’estate, unico fiume
Di tutto Egitto, e delle proprie sponde 1060Fuor trabocca ne’ campi. Irriga spesso
Questi d’Egitto, allor che ’l sirio cane
Di focosi latrati il mondo avvampa,
O perchè sono alle sue bocche opposti
D’estate i venti aquilonari; appunto 1065Nel tempo stesso che gli Etesj fiati
Soffiando lo ritardano, e premendo
L’onde, e forti incalzandole, di sopra
Gonfianle, e le costringono a star ferme:
Che scorron senza dubbio al Nilo incontra