Che di sopra eziandio preme il fervore
Del signifero cielo, e quasi addensi 720L’aer sotto, di nembi orridi ’l copre.
Succede ancor, che a tal concorso altronde
Vengan molti principj atti a formare
E le nubi volanti, e le procelle:
Che ben dei rammentar, che senza numero 725È degli atomi ’l numero, e che tutta
Dello spazio la somma è senza termine;
E con quanta prestezza i genitali
Corpi soglian volare, e come ratti
Scorrer per lo gran spazio immemorabile. 730Stupor dunque non è, se spesso in breve
Tempo sì vasti monti, e terre, e mari
Copron sparse dal ciel tenebre, e nembi.
Conciossiachè per tutti in ogni parte
I meati dell’Etra, e del gran mondo, 735Quasi per gli spiragli, aperta intorno
È l’uscita, e l’entrata a gli elementi.
Orsù come il piovoso umor nell’alte
Nubi insieme s’appigli, e come in terra
Cada l’umida pioggia, io vo’ narrarti. 740E pria dubbio non v’ha, che molti semi
D’acqua in un con le nuvole medesme
Sorgan da tutt’i corpi; e certo ancora
È, che sempre di par le nubi, e l’acqua,
Che in loro è chiusa, in quella guisa appunto