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CANTO QUINTO





Argomento.


Ebe e Lucifero si amano: l’amore accerta l’Eroe del trionfo. — Si allontanano da Tempe, e giungono nell’Attica. — L’acropoli di Atene. — Voluttà d’amore fra le rovine. — L’ombre di Socrate, di Focione, di Codro. — Un mostro appare in sogno all’Eroe, e lo beffeggia. — Onde questi, abbandonando la fanciulla nel sonno, si caccia impaziente ove il destino lo chiama.


    Ma qual riposo mai, qual mai quíete
Quinci innanzi, o pietosa Ebe, a te resta,
Se amor, che ai passi tuoi tende la rete,
Sì fiero caso alla tua vita appresta?
5Come fil di corallo entro a le chete
Onde germoglia amor nell’alma mesta;
Amor sen vien furtivo e taciturno,
Sen viene al cor qual ladroncel notturno.

    Su le deserte, angoscíose piume
10Ella inqueta si volge, ella sospira;
E, qual lieve farfalla intorno al lume,
Amor non visto intorno a lei si aggira;
Gira per l’aria, e com’è suo costume,
Nel foco ch’ei destò, ventila e spira;
15E dello strano eroe le reca innante
Le fogge, il riguardar, gli atti, il sembiante.



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