Ne la pensile rete ella distende 240Le bianchissime forme, e all’aura, all’aura,
Abbandonatamente all’aura ondeggia.
Spinge tra fronda e fronda il curioso
Raggio la luna, ed al tremar dei rami
Pispigliano gli augelli entro ai lor nidi. 245Bacia quel fronte, o luna; e voi ghirlanda
Fate di danze, innamorati augelli:
Bacio d’amor su quella fronte intatta
Finor non si posò; pronube danze
Ella non vide ancora; e all’aura, all’aura, 250Abbandonatamente all’aura ondeggia.
Che sogna ella in quest’ora? Al Sol si gira
L’elitropio dall’ombra; erba che chiusa
Resti dai ghiacci, il ghiaccio sforza, e un varco
S’apre a fatica alla materna luce; 255Onda, cui pàrta il marinar co’l remo,
Mormorando s’aduna, e corre al lido;
Forse questo ella sogna; e all’aura, all’aura,
Abbandonatamente all’aura ondeggia.
Or vedete, ella sorge; a la vocale 260Arpa s’appoggia mollemente, e l’auree
Fila tentando, con sommesse voci
Una strana canzon canta alle stelle:
— Date alla terra i fiori,
Date i coralli al mar; 265Ad ogni cor gli amori,
Ad ogni dio l’altar.
Abbia ogni nembo un’iride,
Ogni astro i suoi splendori;
Date alla terra i fiori, 270Date i coralli al mar.
Ma rieda il verno o il maggio,
Mesta e soletta io son;