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lucifero

Ed Ario sorse, e tutte avea d’intorno
15Le germaniche stirpi. — Oh! splenda un lume
Di verità su queste genti; un riso
Di libertà su le coscienze umane;
Sia concesso il pensier! — Questo ai pastori
Del buon Cristo ei chiedea là su la soglia
20Del niceno consesso, ove a congiura
Tratti il cenno li avea d’un parricida.
Siccome folla di mendici, a cui
Cadan rotte le vesti e manchi il pane,
Tali sul freddo limitar premeansi
25Mute, ansiose del giudizio, ai fianchi
D’Ario le genti. Alzâr le braccia i sacri
Del Cristo alunni, e su la fronte ardita
Del Cireneo fulminâr tutta a un’ora
L’umanità. Sfida fu questa, a cui
30Ostinata e mortal guerra successe.
Quinci la Fede della plebe, un’orba
Maga, che l’ignoranti anime impera,
E d’error vive ed alle stragi istíga;
Quindi colei che luminosa incede
35Fra tutti affanni, e di Scíenza ha nome:
Di severi intelletti arbitra e diva,
Sperimentando, essa li guida in loco
Dove scevro di nubi il ver fiammeggia;
Gli eterni delle cose atomi indaga,
40L’essenze esplora, e alla cagion lontana
La varia prole degli effetti annoda.
Chi potría tutti annoverar di questa
Universa battaglia i campi e l’armi,
Gli eroi, gli studj, i vincitori, i vinti?
45Sol taluno dirò. Di precursori
Italia è madre, e tre corone ha in fronte:
Regnò co’l brando e con le leggi in pria;
Poi, vinta i polsi e strazíata il petto,



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