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lucifero

Un fantasma d’amor, sempre in cor mio
Una voce incompresa: ama, e cammina!
Ruppi il carcere; il vivo aere, la luce,
Della terra cercai; chi avría potuto
300Porre un freno al mio spirto? Iddio m’avea
Fulminato, non vinto. È là, un occulto
Pensier diceami, è là sovra la terra
Il tuo destin, là di tue prove il campo,
Là fra tanto agitar d’odj è l’amore,
305Là fra tanto morir la vita alberga!
Mi trasformai la prima volta: ignoto
Corsi la terra, e al caro sole in vista
L’uom, la natura e l’esser mio compresi.
L’uom compresi e l’amai. Ma allor che prono
310A piè de’ suoi creati idoli il vidi
Vaneggiar paventoso, e legar tutta
L’anima ardita a un inconcusso altare,
M’arse il cor d’ira e di pietà. Sorgea
Nel giardin della terra il fruttuoso
315Pomo di verità: ma Dio, nemico
D’ogni sapere, gli ruggía d’intorno
Con feroce divieto, onde alcun mai
Coglier non osi ed assaggiarne il frutto.
Fu allor che con sottile arte la mente
320Degli uomini tentai: simile a Dio
Sarà, dicea, chi ciberà quel frutto;
E quel frutto fu colto. Un’orgogliosa
Brama, un’ardente, inestinguibil sete
Di saper, d’indagar l’ombre, che folte
325Gli addensava d’intorno il Dio nemico,
Morse gli uomini tutti; e qual più viva
Sentì in cor la mia voce e il poter mio,
E per vie non segnate oltre si spinse
Al confin della pavida ignoranza,
330E interrogò con l’intelletto audace



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