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lucifero

Gli angioli santi, e gracidâr commosse
Le stagionate vergini, che assise
Qua e là pe’ remoti angoli, a Dio
Biasciano tuttodì salmi e preghiere.
745Drizzâro a stento l’aggobbite schiene,
E sguardando di sopra a’ tentennanti
Su la punta del naso argentei occhiali,
L’infelice avvisâr; brandîr con fiero
Piglio i lunghi rosarj e i crocefissi,
750E già già si avventavano; ma stesa
Il buon Dio con pacato atto la destra:
— Perdonatele, disse, e a la sua cella
Dolcemente traetela. Infelice!
Troppo osò co’l pensier farsi vicina
755Alla fiamma del Vero, e in questa guisa
Del suo folle ardimento or paga il fio. —
Così dicendo, con paterno affetto
Schiuse le braccia, strinse al cor la bionda
Testa di Cate, e le concesse in fronte
760Il caro bacio del commiato. Altera
Di cotanto favore ella si avvia
Fra’ plaudenti Celesti; inni e saluti
Le mandan l’arpe. Ai suoi custodi intanto
Sguizza di man la santa pazzarella,
765E, sovra il naso il pollice appuntando,
Cuculíando e sgambettando involasi.



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