Una voce di ciel par che le chiami.
Ardono i ceri; un’onda 90D’incensi e timíami
Vaporan l’are; una pietosa, incerta
Melodia le devote anime inonda;
E di profumo avvolto e di splendori,
La sacra ostia consacra, e preci ignote 95Mormora il sacerdote.
Qual improvviso e fiero
Tuono per li diffusi archi rimbomba?
Come dischiusa tomba
Pute e nereggia il sacro tempio; stride 100Il percosso saltèro;
Illividito e nero
Guizzi sanguigni avventa
Ogni lume, ogni cero;
Rosseggia l’elevata ostia, ed infetta 105D’orrida tabe, al volto
Delle pie turbe e al cor dardi saetta
Di sdegno e di vendetta;
Urla sui tormentati organi eretta
La cieca Morte, e invita 110A nova tresca il pallido Levita.
Ecco, spumeggia di sangue recente
Il benedetto calice; volteggia
Da feroce disio fatto più lieve
L’inebbríato Prete… 115Madri, madri, fuggite: il sangue è quello
Dei figli vostri; il santo vecchio ha sete;
Madri fuggite: il sangue
Dei vostri figli ei beve!
Ma di sangue che parlo? Ecco, fiammeggia 120Sui debellati altari
Il vessillo d’Italia! Oh salve, oh viva
Nel tuo triplice raggio, iride santa