Qui le genti latine 120Si unîr d’un patto in su’l nemico esangue
Mira: un sol tempio accoglie
L’ossa delle due genti, e a lor confuse
Del domato stranier dormon le spoglie.
Dormite! Una parola 125Fremono i vostri sonni; e dalle chiuse
Ombre di morte una gran luce emerge:
Vivono al raggio d’una fiamma sola
Le umane anime; ed una
Morte le genti aduna, 130E nell’onda del Ver tutte le terge.
Dormite! Al santo amplesso,
Che in una morte e in un amor vi serra,
Tragge Italia gli auspicj. Il brando ha cesso
Alla guaína, e cinta 135Sol di virtù suoi baluardi atterra.
Regna Amor l’alme, Amor varca gli abissi,
Penetra il mar: cade al suo soffio estinta
L’ira dai petti; e al pari
Che nei confusi mari 140Vedi gl’istmi cader squarciati e scissi,
Cedono al nume il passo
Le domate montagne; a lui da lato
Scende l’italo genio. Odo il fracasso
Delle divelte rupi; 145Rugghia per li rotti antri il vento irato;
Al martellar degl’inventati ordigni
Tuonan l’opre pe’ neri anditi cupi:
Ecco, nell’ardua gola
Fischia il vapor che vola; 150Echeggian gli antri; gli ultimi macigni
Crollan; concordi e pronte
Gridan le ciurme; il Sol s’affaccia, e cinge