Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/199


canto decimo

645Così fra’ baci gli dicea la schiava,
Non partire sì presto! Abbandonata,
Vedi? son io; son poveretta e mesta;
Io t’amerò come una madre! —
                                        Un balzo
Diè a tal nome il fanciullo; il moribondo
650Sguardo avvivò d’un ultimo baleno,
E fieramente mormorò: — Mia madre?
M’ha venduto mia madre! —
                                    A questa voce
Fugge il vispo augellino, e all’aere immenso
Libera del bambin l’anima il segue.
    655Tacita, con selvaggio atto, alla sponda
Del letticciòl si accovacciò la schiava;
E tutto ira e pietà fuori all’aperto
Precipitossi il pellegrin. Gli ferve
Sotto ai passi la terra; al mar si affida
660Subitamente, e nell’acceso petto
Le remote sospira itale sponde.



— 195 —