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canto nono

420Di schietta acqua e di pan candido e dolce
E di liquido latte e di vin puro
E di vesti e di case e d’ogni adatto
Utensile il provvedi; ond’ei, null’altro




Al rigido cipiglio, a la rugosa
Faccia, ove ispida e grigia al muso intorno
Fa due siepi la barba...

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Studio avendo e ricchezza, all’ombra amena
425Dei rami tuoi beato i dì produce.
    Ma chi tutta diría la pompa e i mostri
Di quei vergini climi? Ivi l’irsuto
Cacto grandeggia, come cereo immane;



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