Troppo temi il morir!
— Sono in peccato,
Hai detto il vero, in gran peccato io sono:
Vo’ confessarmi a te!
— Volgiti ai santi;
Il demonio son io.
— Sàtana, o Cristo, 340T’adorerò, pur che mi salvi!
— Assai
Facile è inver la fede tua: rinneghi
Dunque la legge cui finor servisti?
— Pur che sia salvo, io la rinnego!
— In molle
Rèstati adunque, e non aver paura 345Delle fiamme d’inferno! —
Il moribondo
Sparì tra’ flutti; al cor l’altro costrinse
La giovinetta; su la fredda e bianca
Fronte baciolla; le spirò su’ labbri
Una dolce parola: ella era muta 350Eternamente. Egli proruppe: — È bello,
Bello, o frate, è il morir: vedi? su questa
Bocca è la morte, ed io la bacio e l’amo! —
Era già piano il mar, taciti i venti,
Terso di nubi il ciel; roridi e bianchi 355Tremolavan per l’aere i fuggitivi
Astri, e a specchiar la fronte aurea nei flutti
Con le perle su ’l crin venía l’aurora.
Correa spinta dall’aure a fior di spume
La cimba portentosa, e verso ai cari 360Lidi movea; quando al tenace amplesso
D’un terribile sogno Iddio si tolse
Scapigliato ed ansante:
— Ove, ove siete,
Miei campioni? gridò. Qui a me d’intorno