L’alme corrotte e l’empietà dei tempi,
Gittossi a’ piedi il brevíario, strinse
Nella tremula destra il crocifisso,
Che tenea, qual pugnale, alla cintura, 135E in questa guisa a favellar proruppe:
— Prostratevi, tremate; ululi e pianti
Alzate, o genti della terra; il capo
Di polvere spargete! Ecco, si appressa
L’ora del gran giudizio; ecco, il Signore 140Sbuca fuor delle sue stanze, e discende
Come nembo d’autunno. Ardono i cieli
All’irata presenza, e piovon fiamme
Su le terre di Sòdoma; qual cera
Squagliano le montagne; i flutti bollono; 145S’apron gli abissi della terra, e inghiottono
Le falangi del tristo. Empj, di falsi
Idoli e di scíenze occulte e maghe
Mal vi fate voi schermo! Avete il tempio
Profanato del Cristo; il santo avete 150Patrimonio di Pier fra voi diviso;
Gozzovigliato fra le stragi; aperto
Con mille punte di tortura il grembo
Della madre di tutti; i figli spinti
Contro al sen della madre; e il latte e il sangue, 155Con vile e frodolente arte spremuto,
Tracannando qual vino, ebbri e feroci,
Incoronati d’empietà, vi siete
Sopra l’ossa dei santi eretto il trono!
Ma tra’ fulmini avvolto ecco, passeggia 160Il signor degli eserciti, e l’immondo
Trono di Belzebù, come vil coccio
Infrangerà! Questo che in ciel vedete
È il giudizio di Dio!
— Questo è il rossore
Di Dio, che sul tuo labbro ode il suo nome! —