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22 ascendente delle donne


venuta la donna affarista; al Rimario del Ruscelli si è sostituito il listino della borsa; alla donna arcadica la donna che disserta sul rincaro dei petrolii, sul ribasso della rendita. Da un eccesso si va nell’altro.

Checchessia della giustizia del lamento, bisogna riconoscere che la pratica degli affari generalmente più diffusa ha accresciuto d’assai la potenza della donna.

L’ha accresciuta più che mai il diffondersi delle istituzioni rappresentative; nelle sale di ricevimento ha perciò un campo più vasto. Male o bene che sia, la storia dei salons è divenuta gran parte della storia politica delle nazioni. Ivi si preparano le candidature politiche, ivi i vecchi uomini di Stato incontrano i giovani, e sentono l’influenza delle nuove generazioni; ivi si formano le idee di moda e gli uomini di moda. E di quasi tutti i salons l’anima è quasi sempre una donna.

È quindi naturale che il problema sia non solo oggi studiato, ma si ponga come problema popolare e che la lotta sia viva fra emancipatrici e non emancipatrici, conservatori e innovatori. La rendono più viva la malattia del nostro secolo, il quale non trova riposo e si sente trascinato a tutto innovare ; la filosofìa odierna che solleva tutte le questioni, benché tutte lasci insolute; la democrazia che eccita tutte le ambizioni, benché le lasci tutte insoddisfatte. Non poteva non avvenire che un problema di più si ponesse nella presente vita sociale: la donna che domanda gli stessi diritti dell’uomo, che non chiede soltanto fiori e corone, ma vuol esser sua collaboratrice riconosciuta nella intera vita sociale1.


  1. Vedi in questo argomento il libro di Lorenzo Von Stein (Die Frau in die national Oekonomie). Lo Stein però non esamina che