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10 le esagerazioni ascetiche


dignità della donna, dev’essere forse sembrato proclamare un paradosso quando ai suoi tempi scriveva che il nascer donna era natura e non vizio.

A poco a poco si formò il diritto canonico, e se i canoni favoriscono talvolta la condizione giuridica della donna, non esitano un momento a proclamare che l’uomo solo fu creato ad immagine di Dio, ma la donna no; che essa deve rimanere quasi schiava di lui. Quando il diritto canonico si associa al diritto romano, ne rincara la incapacità e le proibizioni.1 Con l’accrescersi della pompa dei riti e dell’affettazione delle opere esteriori, scema la fede dei cuori, viene la corruzione ecclesiastica, ed è facile concepire qual poteva essere lo spirito di una casta mal sofferente il celibato e per la sua corruzione messa nel bivio di fuggire le donne o di contaminarle. La legislazione e la casistica di certi volumi ce lo rivelano.

Si affacciano i popoli germanici nella scena della storia? Per essi la famiglia non è istituzione politica come a Roma, ma istituzione naturale, fondata sull’af-

  1. Potremmo rimandare il lettore al Corpus juris canonici, Decreti, II Pars, Causa xxviii passim e specialmente Quaest. v: «È ingiusto che il maggior serva al minore, perciò le donne debbono v. servire agli uomini (cap. xii). L’uomo è fatto ad immagine di Dio, ma non la donna; onde l’apostolo dice che l’uomo non deve velare il suo capo, perchè è immagine e gloria di Dio; la donna deve velarlo, perchè non è nè immagine nè gloria di Dio (cap. xiii). Onde apparisce che le leggi vollero la subiezione delle donne agli uomini e le donne quasi serve (poene famulas) dei mariti (cap. xiv). La donna deve star subordinata al dominio del marito, non può avere autorità alcuna, nè può pretendere d’insegnare, nè dar malleveria; e tanto meno imperare (cap. xvii). Fu Èva che ingannò Adamo, non Adamo che ingannò Eva (cap. xvm). La donna deve tenere il capo coperto da un velo, perchè essa non è l’immagine di Dio ecc. (cap. xix)».