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IX


la registrazione, dal che conchiude il Castorina, essere stato certamente trascritto o fatto esemplare per ordine del Senato nel 1633. II testo catanese per quanto prezioso è dunque di data certa del secolo XVII.

Della medesima epoca è la copia del nostro insigne storico Pietro Carrera, che la estrasse di proprio pugno probabilmente dal testo succennato, modificandone la grafia in una forma più italiana, come la leggiamo nella nostra Biblioteca comunale, che n'ebbe un esemplare non si sa quando nè in qual modo, e come la pubblicò il Gregorio nel vol. primo della Biblioteca Aragonese (pag. 264 e seg.) e la riprodusse il Di Giovanni novellamente riscontrata col detto esemplare, colla Leggenda Modenese e col Codice Vaticano (Bologna 1865).

Al contrario il nostro codice risale probabilmente al cadere del secolo XIII, ed è coevo alla Guerra del Vespro, come si rileva dalla carta, dai caratteri, dai nessi, dallo stile, dagli stessi fregi che l'adornano. È probabile che di buon'ora sia venuto in mano dei PP. Benedettini di San Nicola dell'Arena di Catania, strenui raccoglitori di codici e di pergamene, com'è probabile che dopo sia caduto in potere di agiati patrizi, che lo tramandarono intatto per tanti secoli sino all'illustre principe San Giorgio Spinelli.

Il Testo Vaticano e la Leggenda Modenese sono anch'essi di data molto antica, forse del secolo