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VIII

avea radice in Sicilia, ma non fu causa immediata della sommossa palermitana (pag. 96) ed altrove: «La congiura operavasi per chiamare la monarchia aragonese, nel vespro non già» (pag. 101).

Ma non è di questo che vogliamo qui ragionare. II nostro compito è ristretto alia pubblicazione del codice per rivendicarne la priorità sugli altri finora conosciuti. E lasciando d'intrattenerci del Codice Vaticano, o liber Jani de Procida, della Leggenda Modenese, ovvero del testo della nostra Biblioteca comunale, mss. ben noti dopo varie pubblicazioni, specialmente dell'Amari e del Di Giovanni, ci fermiamo sopra una copia del Rebellamentu, scoperta dal ch. bibliotecario Pasquale Castorina sin dal 1870 nell'archivio comunale di Catania, e rimasta sinora ignota a tutti. Noi ne abbiamo avuto notizia da pochi giorni in seguito alle ricerche fatte sull'assunto nelle principali città dell'Isola. Dagli estratti che ci ha spedito cortesemente il Castorina, si rileva essere una copia tanto fedele del nostro codice o di altro somigliante, quanto che l'uno potrebbe sostituirsi all'altro, salvo pochi mutamenti ne' nessi, nelle iniziali e nella grafia di parecchie lettere.

Il ms. catanese fa parte d'un volume di atti diversi raccolti negli anni 1633 e 1634, ed è registrato a 15 ottobre, 2.a indizione, 1633, e firmato da Orazio Tornabene, giurato di quel tempo. II carattere è della stessa mano di chi scrisse