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II Gregorio legge anche Cursu, il Di Giovanni al Cursu sostituisce turusu.

Papa Martino che occupava la sedia pontificia nel 1282, era stato prima canonico e tosoriere della Chiesa di S. Martino di Tours (Turones), e poi creato da papa Nicola III presbitero cardinale col titolo di S. Cecilia.

Nella serie dei papi col nome di Martino, questo è II, non già III, come due volte leggesi nel codice nostro e in quattro copie mss. del Malespini, nè IV come correggono il Gregorio, il Di Giovanni, e come ha pure l'Amari. Moreri osserva che l'equivoco di chiamarlo IV è nato da ciò, che i nomi di Marino II e III furono da taluni confusi con Martino II e III (Dict. hist. VI, 131). L'autorità de' nostri antichi codici vale a dimostrare come sin dalla loro epoca la serie de' papi col nome di Martino era incerta.

32 Il Gregorio dice Scanzu, ma nel testo è Sconzu, il contrario di conzu, cunzari.

33 Cum socia cosa chi. (Vedi nota 14).

34 II Sipo fari del testo è mutato dal Gregorio in vi pó fari, e dal Di Giovanni in si profira.

35 Nel ms. occorre varie volte la voce fulluni, non filluni, da folle, fudduni, fuddiscu, uomo strano o bisbetico.

36 Le due frasi di questo paragrafo: cussi comu a nostru patriassi comu a nostru patri valgono come se si trattasse di nostro padre.

37 Vedi nota di sopra n. 35.

38 Qualuncata modu, qualunchiti modu, in qualsiasi modo, sono tuttavia nella voce viva del volgo.