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denese, colla copia del Carrera e colle stampe del
Gregorio, e del Di Giovanni. Nelle citazioni adopreremo i rispettivi connotati, cioè codice Spinelli, codice Vaticano, Leggenda Modenese, stampa del Gregorio, ovvero del Di Giovanni.
Alla stampa del nostro codice originale abbiamo accompagnato la pubblicazione fatta dal Di Giovanni, e per mostrarne le differenze, e per rendere più intelligibile il testo.
2 Nel ms. parecchie parole ora intiere ed ora in parte sono corrose dal tempo: noi le abbiamo supplito in carattere corsivo.
3 Le armi di Carlo minacciavano incessantemente l'imperatore greco, Michele Paleologo.
4 Di li migluri di fisica: intendi de' migliori medici. Giovanni da Procida ereditò dal padre coll'antica nobiltà del sangue la signoria di Procida e di altri feudi. Entrò giovanissimo in corte di Federico imperatore, e ci è chi crede, che gli fu affidata l'educazione del piccolo Manfredi. Ma dato agli studi, e specialmente alla medicina, non pregiava altro titolo che quello di medico: Domini imperatoris medicus. (Renzi, Il Sec. XIII e Giovanni da Procida — Napoli i860).
5 Le lettere maiuscole e le minuscole sono adoperate senza regola: spesso ov'entrano le prime, sono usate le seconde, e viceversa: lu Imperaduri Intisi quista Imbasciata; altrove, misser Iohanni Cum quistu processu, e sinanco, re Ingraciamu (ringraziamo), costanti Nopuli (Costantinopoli) ecc.
6 Intandu per intantu. Sostituire il d alla lettera t è uso frequente in Sicilia: oggidì in alcuni paesi que-