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vita, vi era andata e ciò era bastato, perchè la strada serbasse una speciale attrazione per lei; d’altra parte Yann avrebbe dovuto passarvi spesso, e dalla sua porta, ella avrebbe potuto vederlo andare e venire sulla landa rasa, fra le ginestre corte. Amava tutta quella regione di Ploubazlanec; era quasi felice che il destino l’avesse gettata là; in nessun altro luogo del paese avrebbe potuto vivere.

Alla fine di agosto, vi è come un languore di paese caldo che rimonta dal mezzogiorno verso il nord; vi sono delle serate luminose, dei riflessi da grande sole, che si trascinano fin sul mare bretone; quasi sempre l’aria è limpida e calma, senza alcuna nuvola.

Nell’ora in cui Gaud ritornava, le cose si fondevano già insieme, per la notte, e cominciavano a riunirsi ed a formare delle ombre. Qua e là un fascio di ginestre si drizzava su di una altezza tra due pietre, come un pennacchio arruffato; dei gruppi di alberi formavano una massa oscura; qualche casupola dal tetto di paglia disegnava al di sopra della landa un piccolo frastagliamento gobbo. Ai crocicchi i vecchi Cristi, che guardavano la campagna, stendevano le loro braccia nere sui calvari, come dei veri uomini suppliziati e, nei lontani orizzonti, la Maria si distaccava chiara, in grande specchio giallo su di un cielo che era già oscurato e, già tenebroso. Ed in quel paese anche la calma, anche il bel tempo erano malinconici; restava sempre un’inquietudine che dominava sulle cose; un’ansietà venuta dal mare a cui tante esistenze erano confidate e di cui l’eterna minaccia non era che addormentata.

Gaud, non trovava mai abbastanza lunga la sua passeggiata di ritorno, si avvertiva l’odore salato delle spiagge, e l’odore dolce di certi fiori che crescono sulla scogliera tra le spine. Se la nonna Yvonne non l’avesse aspettata con ansia a casa, volentieri si sarebbe trattenuta per un pezzetto in quei sentieri di ginestre, nei