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umida delle risaie, i loro piedi affondano o scivolano. Silvestro con le sue gambe più lunghe e più agili è quello che corre di più. Sempre silenzio d’intorno. Si direbbe che hanno sognato.... E come, in tutti i paesi del mondo certe cose sono sempre, eternamente le stesse, il grigio dei cieli coverti e la tinta fresca delle praterie alle primavere — si crederebbe vedere i campi di Francia, con dei giovani uomini correndo là allegramente, per tutto altro giuoco che per quello della morte.

Ma, a misura che si avvicinano, quei bambù mostrano meglio la finezza esotica del loro fogliame, quei tetti di villaggio, accentuavano la stranezza della loro forma, e degli uomini gialli, nascosti, avanzano, mostrando le loro figure piatte, contratte dalla malizia e dalla paura...

Poi bruscamente escono, gettando un grido, e si allineano decisi e minacciosi.

I Cinesi! ripetono ancora i marinai col loro sorriso di scherno, ma trovano questa volta che ve ne sono molti, ve ne sono troppi. E uno di essi, voltandosi, ne scorge degli altri che arrivano di dietro, emergendo fra le erbe.... Fu molto bravo, in quella giornata, il piccolo Silvestro.

La sua vecchia nonna sarebbe stata fiera del suo coraggio. Già trasfigurato da qualche giorno, abbronzato, la voce cambiata, egli si trovava nel suo elemento. Vi fu un minuto d’indecisione suprema, in cui i marinai colpiti dalle palle, avevano cominciato a indietreggiare, e ciò sarebbe stata la loro morte; ma Silvestro aveva continuato ad avanzare, e brandendo il fucile per la canna, teneva testa a tutto un gruppo, colpendo a destra ed a sinistra.

E, grazie a lui, la partita cambiò; quel panico, che decide ciecamente delle piccole battaglie, era passato ed i Cinesi avevano indietreggiato precipitosamente..... Ora era finita, essi fuggivano; i sei marinai, avendo ricaricate le loro armi, li abbattevano a loro comodo; in quell’erba vi erano delle macchie rosse, dei corpi af-