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madri, e questo luogo lugubre come una grotta, era guardato da una Vergine molto antica, dipinta in rosa, con dei grandi occhi cattivi.

Gaos, ancora!

In memoria di
Gaos Francesco
sposo di Anna-Maria Legoaster
comandante a bordo del Paimpolese
perduto in Islanda dal 1° al 3 aprile 1877
con 23 uomini componenti il suo equipaggio.
Che essi riposino in pace!

E, in basso, due ossa di morti in croce su di un cranio nero con degli occhi verdi, pittura ingenua e macabra, sentendo troppo della barbarie di un’altra età.

Gaos! dapertutto questo nome!

Un altro Gaos si chiamava Yves, sbalzato dal suo naviglio e scomparso nei dintorni di Norden-Fiord in Islanda, all'età di 22 anni.

La piastra sembrava essere là da molti anni; quest’ultimo Gaos era forse assai dimenticato....

Leggendo, le venivano per Yann degli slanci di dolce, disperata tenerezza. Mai, mai, egli sarebbe suo! Come disputarlo al mare, quando tanti altri Gaos, vi si erano sommersi; antenati, fratelli che dovevano avere con lui profonde rassomiglianze.

La sera si avvicinava, e intanto bisognava pure decidersi a fare la sua visita e adempiere alla sua commissione.

Riprese il cammino e, dopo essersi informata, trovò la casa Gaos, che era addossata ad un’alta scogliera; vi si saliva per dodici scalini di granito. Un poco tremando, all’idea che Yann fosse ritornato, traversò il giardinetto dove fiorivano i crisantemi e le veroniche.

Entrando disse che portava il danaro di quelle barche vendute ed i Gaos la fecero cortesemente sedere per