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Ad un crocevia, guardato da uno di questi Cristi enormi, Gaud esitò tra due strade da scegliere.

Una fanciulla che arrivava si trovò a tempo per tirarla d’imbarazzo:

— Buongiorno, signorina Gaud!

Era una piccola Gaos, una sorellina di Yann. Dopo averla abbracciata le domandò se i suoi genitori erano a casa.

— Papà e mammà, sì; solo mio fratello Yann è andato a Loguivy; ma credo che resterà a lungo fuori.

Egli non vi era! Ancora quel cattivo genio che lo divideva da lei dovunque e sempre! Pensò subito di rimettere la visita ad un’altra volta ma questa fanciulla che l’aveva vista in istrada avrebbe potuto parlare... Che cosa ne penserebbero a Pors-Even? Allora decise di continuare, indugiando nel cammino, per dargli il tempo di ritornare. Quella grande aria di mare che faceva gli uomini più forti, rendeva anche le piante più basse, corte, appiattite sul suolo duro. Nel sentiero erano delle piante, che spandevano nell’aria il loro odore salino.

Gaud incontrava di tanto in tanto dei passanti, gente di mare, che si vedeva a lunga distanza in questo paese nudo, piloti o pescatori che, scrutandola, sorpresi le davano il buon giorno; fisionomie abbrunite, molto maschie sotto il cappello di marinaio.

Il tempo scorreva lento, ella non sapeva che cosa fare per prolungare il suo cammino; i rari passanti si stupivano di vederla camminare così lentamente.

— Questo Yann, che cosa faceva a Loguivy l Forse corteggiava le belle ragazze?...

Ah! se avesse potuto conoscere la verità sul cuore di lui!

Le «giovanette di Paimpol» come dice la vecchia canzone islandese, non resistono mai ad un bel giovanotto.

Gaud si trovò intanto quasi alla fine della sua corsa, presso la cappella di Pors-Even; si fermò per far trascorrere ancora del tempo.