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ed allegra, contenta di respirare, amante di quella nebbia gelata del di fuori, trovando tutto squisito e soave.

.....La notte di maggio era caduta da molto tempo, le finestre si erano poco a poco chiuse, con dei piccoli rumori. Gaud restava sempre là, lasciando la sua aperta. Gli ultimi, rari passanti che nel buio, distinguevano la forma bianca della sua cuffia, dovevano dire: «Ecco una fanciulla che certamente pensa al suo innamorato». Ed era vero, ella vi pensava con un desiderio di piangere; i suoi piccoli denti bianchi mordevano le labbra, disfacendo continuamente quella piega che sottolineava in basso il contorno della sua bocca fresca. E gli occhi restavano fìssi nell’oscurità non guardando niente delle cose reali.....

.....Dopo questo ballo perchè non era più tornato? Quale cambiamento in lui! Incontrato per caso, egli aveva l’aria di fuggirla, spesso ella ne parlava con Silvestro, che neanche sapeva comprenderlo. — E’ con quello che tu dovresti sposarti, Gaud — le diceva — se tuo padre lo permettesse, perchè tu non troverai nel paese un altro che lo valga. Egli è molto saggio senza averne l’aria; è difficilissimo che egli si ubbriachi. Qualche volta fa il testardo, ma in fondo è dolcissimo. No, tu non puoi sapere quanto è buono. E poi, che marinaio! ad ogni stagione i comandanti si contrastano per averlo.

Il permesso di suo padre era sicura di averlo perchè mai era stata contrariata nella sua volontà.

Le era quindi indifferente che non fosse ricco. Con un marinaio come quello basterebbe un po’ di danaro di anticipo per fargli seguire sei mesi di corso di navigazione ed egli diventerebbe subito un comandante a cui tutti gli armatori avrebbero confidato i loro navigli. Non le importava che egli fosse un poco gigante, essere troppo forte poteva essere un difetto per una donna, ma per un uomo non nuoce affatto alla bellezza.

Da allora ella si era informata, senza averne l’aria, da