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Tre dei ritardatarii arrivarono e poi ancora cinque. Due solamente mancavano all’appello.
— Allora — dicevano ridendo — quest’anno la «Leopoldina» e la «Maria-Giovanna» raccoglieranno le granate del ritorno.
E Gaud rideva anche lei, più animata e più bella, nella sua trepida gioia di aspettazione.
Capitolo Nono.
Intanto i giorni passavano.
Ella continuava a mettersi in toletta e prendere un’aria allegra e ad andare sulla spiaggia a parlare con le altre. E diceva che quel ritardo era naturale. Non si verificava forse ogni anno? E poi due battelli così buoni come quei due con quell’equipaggio così scelto!.....
In seguito, ritornata a casa sua, la sera le cominciarono a venire dei piccoli fremiti di ansia e di angoscia. Era veramente possibile che, così presto, avesse già paura? E di che poi? Ma suo malgrado, si sbigottiva di aver già paura.
Capitolo Decimo.
Il dieci settembre! Come fuggivano i giorni!
In un mattino nebbioso, un vero mattino di autunno, il sole la trovò seduta di buon’ora sotto il portico della cappella dei naufragati, nel luogo dove vanno a pregare le vedove — seduta; gli occhi fissi e le tempie serrate con le mani come in un anello di ferro.
Da due giorni erano incominciate le nebbie tristi e quella mattina Gaud si era risvegliata con un’inquietudine più pungente. Che cosa aveva di più degli altri,