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empiendo col suo contenuto tutte le bottiglie che erano a bordo. Non potendo tutto trasportare, fece dei segni agli altri piloti, agli altri pescatori.
Non bisognava parlarne però, perchè egli non ne aveva fatto la rivelazione al signor commissario dell’Iscrizione marittima. Se si fosse potuto curare quel vino sarebbe diventato splendido. Era molto forte e poi aveva un senso salato come l’acqua di mare. Fu trovato molto buono e parecchie bottiglie si vuotarono.
Le teste cominciarono a girare; il suono delle voci cominciava a diventare confuso ed i giovanotti abbracciavano le ragazze. Le canzoni continuarono allegramente; ma nessuno aveva più lo spirito tranquillo per cenare, gli uomini scambiavano tra loro dei segni d’inquietudine per quel cattivo tempo che aumentava sempre.
Al di fuori il rumore sinistro diventava sempre più forte come un sol grido, continuo, minaccioso urlato da mille bestie arrabbiate.
Sembrava pure di sentire dei grossi cannoni di marina, tirare da lontano i loro formidabili colpi sordi; ed invece era il mare che rumoreggiava sinistramente come se imprecasse a quel matrimonio. Gaud aveva il cuore stretto da quella spaventevole musica non richiesta da alcuno per la loro festa di nozze...
Verso mezzanotte in un momento di calma, Yann si levò dolcemente e fece segno a sua moglie di seguirlo.
Dovevamo andarsene a casa loro... Gaud arrossì vinta da pudore, e confusa di essersi alzata. Poi disse che sarebbe stato scortese andarsene così presto e lasciare gli altri.
— No — rispose Yann — è mio padre che l’ha permesso; possiamo andare.
Egli la trascinò, quasi andarono via silenziosamente.
Al di fuori si trovarono nel freddo, nel vento sinistro, nella notte profonda e burrascosa. Si diedero a correre tenendosi per mano. Dall’alto di quella scogliera s’in-