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voce, per l'espressione del suo sorriso, per il fascino del suo sguardo limpidissimo.

E dire che, nello stesso tempo, era una donna di carne più bella e più desiderabile delle altre; ed ella gli apparterrebbe ben presto e più completamente delle sue antiche amanti, senza cessare di essere ciò che era ella stessa!.... Quest’idea lo faceva fremere fino al midollo delle ossa; egli non sapeva concepire prima la oscura voluttà di quell’ebbrezza: pensandovi però sempre, si domandava se egli avrebbe osato commettere quel delizioso sacrilegio....


Capitolo Quinto.


Una sera piovosa, essi erano seduti, l’uno vicino l’altro, presso il camino e la vecchia nonna Yvonne dormiva di faccia a loro. Essi parlavano a voce bassa, come fanno tutti gl’innamorati.

Quella sera però nella loro conversazione — sempre animatissima — vi erano dei lunghi silenzi imbarazzanti. Egli, sopratutto, non parlava ed abbassava la testa con un mezzo sorriso, cercando di sfuggire gli sguardi di Gaud.

Era perchè ella l’aveva stretto di domande, tutta la serata, circa quel mistero, che egli non voleva spiegare, e questa volta Yann si sentiva preso; Gaud era troppo furba e decisa a voler sapere e bisognava risponderle assolutamente.

— Forse avevano malignato sul mio conto? Domandava lei.

Egli cercò di rispondere sì. Malignato di lei? oh! sì e molto in Paimpol e in Ploubazlanec....

Gaud domandò che cosa gli avevano detto. Egli si turbò e non lo seppe dire. Allora ella comprese bene che non era ciò.

— Forse vestivo troppo bene?