Pagina:Lorenzoni Cadore 1907.djvu/59


cadore 53

rispecchiò l’anima semplice, pura di una purezza vigorosa e libera, un clero, che per l’alto sentimento religioso e per il profondo sentimento umano e patriottico non subi le vicende di tempi nefasti alla fede e, perfino nelle lotte degli ultimi trent’anni, non acconsentì mai di dividere e, tanto meno, di porre in conflitto il sentimento di patria col sentimento di religione. La chiesetta occhieggiante fra le piante, ora è meta di festose gite primaverili, quasi ad inneggiare alla terra, che si scioglie dalle crude strette del ghiaccio, all’erbe, che si muovono, ai primi fiori, che sbocciano sulle pendici, sui poggi e nei campi. La spianata del Piave diventa, presto, un giardino in fiore e, a luglio, il declivio largo si disegna in rettangoli, in quadrati di frumento, di avena, di orzo e di segala; in campi di granoturco divisi in quadretti dalle piante di fagiuolo, che ricercano la luce avvolgendosi alle piante stesse del grano; in prati di erba molle, tenera, su cui posa a disegno, ora di elissi, ora di rettangolo, l’umile canapa stesa a disseccare; in terreni bruni messi a patate e in qualche raro campicello di gran saraceno disegnante co’ vaghi, piccoli fiori un tenue velo di rosa.

Il sole, nell’estate, incombe su questa conca bassa, come sulla costiera cadorina del Boite e con minor caldura nella piana di Cortina e sui poggi di Candide. Pieve è accarezzata e ventilata, anche nei meriggi, dalla corrente del Piave; le altre vallate, più o meno, risentono il ristoro delizioso delle correnti di aria fresca; Misurina ha, già, il clima dell’alta montagna. Nell’inverno, il freddo è intenso in quasi tutto il Cadore, ma, specialmente, a S. Stefano, ad Auronzo e nei tre paesetti di Oltremonti.

La strada, che attraversa tutta la fertile valle superiore del Piave, prima di raggiungere il ponte sul fiume stesso taglia in due Lozzo, basso paesino antichissimo, ove, in questi ultimi decenni, fu scoperta una vera necropoli romana. Lozzo, anche se