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48 | italia artistica |
dove finisce il campo dei cannoni di Pieve per la brusca svoltata della valle, il forte poderoso di Col Vachèr ammonisce il nemico.
E, intanto, nell’ora di calma attuale verdeggiano i poggi e i pascoli intorno a Pieve.
Ad oriente, in una molle curva, l’ampia vallata digradante al Piave riposa sotto la gloria del sole, al meriggio, e avvolta nella grande, tacita ombra delle Marmaròle, a sera, ombra, che mirabilmente contrasta colla mole del Tudàio rutilante, come un sogno orientale. E nella vallata declive paesini e borgate disposti lungo il bianco nastro della strada, come vezzi di corallo, e intorno, intorno, boschi nereggianti, abbracciati dai piani erbosi e sovr’essi linee tozze di monti bianchicci, picchiettati di radi abeti e lungo il ciglione del Piave e dei torrenti brulle roccie denudate dalle acque e qua e là ciuffi graziosi di giovani larici.
Alle falde dello scialbo Trànego, s’adagia in una verde piana nascosta ai passanti Pozzàle, nido di memorie euganee e romane e culla degli avi di Tiziano. L’arte vi dimenticò un bel quadro di Vittor Carpaccio con firma autografa, Victor Carpactius