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giorno in cui si prolungasse la ferrovia fino a Pieve, il benessere del Cadore sarebbe assicurato per doppio motivo: per l’industria del forestiere e per il commercio del legname.
Il legname condotto per vìa fluviale ha bisogno d’infinite e lunghe cure.
Le piante destinate al taglio vengono martellate con una piccola scure, in primavera, o nell’autunno, per l’anno seguente. Le piante si abbattono in maggio, o in giugno, e, talvolta, anche in marzo, o in settembre. Le piante tagliate si scortecciano. si squadrano coll’ascia, detta anche lada, e, poi, se ne fa il disbosco. Esse lungo le risine, vie concave formate di giovani travi fissate al terreno con profondi piuoli, scivolano, sibilando, a valle e si radunano negli stazi, lungo il fiume.
Qui, i mercanti vengono a segnare e a far la tappa (altro segno convenzionale) al legname comperato.
Le taglie e le travi si buttano, poi, nel fiume e que’ morti della montagna da maggio a dicembre, gran menàda, o da febbraio a marzo, menadòla, guidati dalle lunghe pertiche, munite all’estremità dall'anghièr, uncino di ferro a due punte, maneggiato abilmente dai menadàs, gli antichi dendròfori, vanno silenziosamente al Cìdolo.
Il cìdolo è una chiusa artificiale di robuste travi traversali, fermate poderosa-