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nereggianti. Già i palazzi e i templi del Cadore sono le aeree dolomiti, come di altre Alpi cantava bellamente G. Manni:

Diurne faci al grande altar son gli aurei
del sole eterni rai,
son di notte i quieti astri le lampade,
che non si spengon mai.

E da pascoli in fior fuma invisibile
l'incenso, e mane e sera
fuma il respiro a Te di tutto l'essere.
come una gran preghiera.

Tutti i paesi del Cadore, salvo Pieve, che domina le due vallate del Piave e del Bòite e Danta alta sui monti, tra il Pàdola e l'Ansièi, si allungano lungo le correnti dell'acque, o riposano sui molli declivi dei prati. E i corsi di acque, ora rombanti in