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nota 335

dei secc. xvii e xviii inc. Questo zibaldone fu mandato dal Magliabechi al p. Agostino Oldoini, che compilava i suoi Scrittori fiorentini, rimasti poi inediti1. A c. 170 r è il «Sonetto di Lor. de’ Medici in lode di Antonio Squarcialupi Organista celeberrimo»; com.: «Farete insieme,» ecc.

32. Magliabechiano XXI, 75 [Mglb.4]. Cart. del sec. xvi, di mm. 210×150 di cc. 93 mod. numerate, piú 4 carte non num. e bianche in fine. Nell’interno della rilegatura in cartone, a stampa: «Francisci Caesaris Augusti munificentia». Nel 1° foglio n. num.: «Primo libro delle Tuscholane di Cicerone». Dopo il testo latino (1-45 v), tre fogli bianchi, e quindi, fino a c. 92 v, un’antologia di rime del Rucellai, del Bembo, del Trissino, del Sannazzaro, di Bonaccorso da Montemagno, del Guidiccioni. A cc. 80 r-v due sonetti del Magnifico: 1. «Superbo colle benché in vista umile». 2. «Non di verdi giardini ornati e colti».

33. Magliabechiano VII, 10, 359 [Mglb.5]. Cart., mis. 200×140, di cc. 1113 numerate per 1118. Sul dorso: «VII. Malat. Poesie varie»; nella prima carta: «Poesie diverse | che ancora non sono alla | stampa di diversi eccel | lentissimi Autori, messe | insieme da Astianatte | Molino*[* Antonio Malatesta] | l’anno 1645». Antologia quattrocentistica e cinquecentistica. Di Lorenzo, a cc. 24-25 il sonetto: «Va’, Bellincione, e fa’ bene il Soria», con la risposta «per le desinenze», e l’altro, pur con la risposta del Bellincioni: «Un pezzo di migliaccio malavia» (cc. 26-27).

34. Magliabechiano VII, 1634 [Mglb.6]. Cart. di varie etá (secoli xvi-xvii), mis. 290×110: Poesie di Diversi autori antichi, di cc. 64 mod. numerate. Contiene la Gigantea dell’Amelonghi, ballate del Poliziano, di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, del Bellincioni, una frottola del Cambini (1466), sonetti di «m. Antonio Cieco da Ferrara», ecc. A c. 42 r: «S. di L. di piero: Un pezzo di migliaccio mala via»; a c. 43 v: «S. del bellincione, risposta p. le rime: S’invoco berlinghaccio et befania».

35. Estense It. 930 (S. 2. 35) [E]. Membr. della fine del secolo xv, legato in cuoio con belle incrostazioni in avorio e fregi aurei. Sul dosso: «Medici | Poesie | L. M. M.». Il codicetto elegante è di 56 cc. mod. numerate. La prima è miniata: in basso due putti alla maniera del Ghirlandaio sostengono una corona d’alloro; nello spazio riservato allo stemma è dipinta una figura

  1. Cfr. Giornale ligustico, 1875, p. 191.