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246 xvi - canti carnascialeschi

     La virtú del zibetto, o donne, è questa:
mettivi il naso, scarica la testa;
della donna del corpo ogni mal resta,
e non c’è meglio a chi ha tal difetto.
     Chi avessi durezza nelle rene,
la punta della tenta ugnerai bene;
metti ov’è il male, e subito ne viene
fuor la caldezza, e hane gran diletto.
     Di fare ingravidare ha gran virtue;
molte altre ancor, ma non ne direm piue;
forse abbiam detto troppo; donne, or sue,
provate se gli è ver quel che abbiam detto.
     Se ne volete, noi ne vogliam vendere;
del piú vivo che avete convien spendere;
non state dure; e’ vi bisogna arrendere,
e menar a volerne un bossoletto.