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i


     Amor, c’hai visto ciascun mio pensiero
e conosciuto il mio fedel servire,
fammi contento, o tu mi fa’ morire.
     Stare in vita sí aspra e in tal dolore,
confortar l’alma di sospiri e pianti,
certo, signor, sare’ il morir men rio.
     Se tu hai l’arco e la faretra, Amore,
perché il ghiacciato cor non rompi e schianti?
Non dé’ donna mortal ostare a Dio.
     Riguarda all’onor tuo e mio desio:
pon’ fine omai al mio lungo martíre,
perch’è vicin giá l’ultimo sospire.


ii


     Donna, vano è il pensier che mai non crede
che venga il tempo della sua vecchiezza,
e che la giovinezza
abbi sempre a star ferma in una tempre.
     Vola l’etate e fugge;
presto di nostra vita manca il fiore:
e però dé’ pensar il gentil core
ch’ogni cosa ne porta il tempo e strugge.
     Dunque dé’ gentil donna aver merzede
e non di sua bellezza essere altèra:
perché folle è chi spera
viver in giovinezza e bella sempre.


Lorenzo il Magnifico, Opere - ii. 13