Allora io mi rivolsi al mio buon sere,100
e dissi: — Dimmi: chi è l’altra coppia,
che si son posti qui presso a sedere? —
Disse ’l mio duca: — La gente raddoppia.
Quello sfibbiato è Pippo Giugni mio;
posasi un po’ che pel cammino scoppia.105
E l’altro è ’l Pandolfin, c’ha gran disio
quell’arco dirizzar, se ’l gioco dura;
vienne calando al cavalier suo zio.
Costui a libbre ’l vin, che bee, misura:
fu capitan della baccal battaglia,110
e degnamente prese quella cura.
La sete lor non è fuoco di paglia,
né la sete bugiarda di Bertoldo,
ma naturale, e par ognor piú vaglia.
Quel Pippo è veramente un manigoldo115
del vin, tanto ne ’mbotta e tanto s’empie;
che per la zucca poi svapora il soldo,
e però sempre ha sucide le tempie.